Il corso di Teoria dell’Architettura è articolato in tre cicli di lezioni.
Il primo è dedicato alla questione della Tecnica, ovvero, ad una riflessione sulla natura della tecnica, sul rapporto tra uomo e tecnica, e sulla specificità del digitale.
L’argomentazione muove dall’immagine del “grande ribaltamento” in filosofia (Severino) e nell’immaginario collettivo (Matrix), per poi considerare il rapporto tra uomo e tecnica dal punto di vista biologico evolutivo (Gehlen, Gourhan, Gould), analizzando l’idea di media di McLuhan e DeKerckhove, sino a discutere di storia della macchina e del concetto di “tecnologia di rete”.
In questo quadro, una problematica di fondo riguarda il tema umano-postumano. Un’altra, la questione della crisi ecologica globale. Queste le questioni centrali per valutare il valore del progetto contemporaneo.
Obiettivo di questo primo ciclo di lezioni è dunque quello di acquisire competenze e capacità critico argomentative intorno alla specificità della rivoluzione tecnologica che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo (sulle sue origini, sulle possibili interpretazioni dei suoi effetti, sulle sue caratteristiche).
Parole chiave: brainframe, connettività, interfaccia, ibridazione, webness.
Il secondo gruppo di lezioni è dedicato al rapporto tra arte e tecnica a partire dal primo 900 ma con particolare attenzione per le ricerche contemporanee.
Si tratta di una indagine mirata ad aprire gli orizzonti disciplinari, proponendo, rispetto al ciclo di lezioni sulla tecnica, un nuovo punto di vista (quello dell’arte) sulla questione digitale.
L’obiettivo è quello di costruire un sistema di conoscenze esteso intorno ai concetti di multimedialità, dispositivi interattivi e ambienti sensibili.
In sintesi, l’analisi del contemporaneo sarà focalizzata su queste domande: chi sono gli artisti che hanno segnato il passaggio dall’era elettronica a quella informatica? che cosa ci raccontano le loro opere? In particolare, verranno presentati e discussi i lavori di Nam June Paik, Steina Vasulka, Bill Viola, Dan Graham, Gary Hill, Tony Osler, Jeffrey Shaw, Kennet Rinaldo, Daniel Rozin, Christa Sommerer, Golan Levin, Eduardo Kac, Studio Azzurro, Maurice Benayoun, Christian Moeller, Plancton.
Parole chiave: dispositivo, ambiente sensibile, vita artificiale, ambiente virtuale.
Il terzo gruppo di lezioni riguarda la ricerca architettonica del secondo Novecento, a partire da una lettura trasversale degli eventi architettonici del secolo, per focalizzarsi sul passaggio degli anni ’80 attraverso lezioni sulle opere di Eisenman, Gehry, Koolhaas, Tschumi, Ito e, successivamente, sugli eventi ed i più giovani protagonisti di fine secolo. Le lezioni cercheranno di chiarire i rapporti e le specificità di Postmodern, Decostruzionismo e ricerca contemporanea, analizzando in particolare gli anni ’80, ’90 ed il primo decennio del 2000.
Il Dizionario di Architettura Avanzata pubblicato da Metapolis nel 2003 verrà usato come riferimento per individuare parole chiave, progetti, architetti nonché problemi formali che hanno segnato il passaggio del millennio.
Parole chiave: azione, processo, ambiguità, diversità, leggerezza, land-arch, natura.
In conclusione, se ad un primo livello il ruolo di questo corso di teoria in un master mirato a fornire strumenti per la progettazione in un ambiente-mondo ed un ambiente di produzione / rappresentazione caratterizzati dalla presenza del digitale è quello di costruire una chiave di lettura della rivoluzione digitale, ad un secondo livello l’obiettivo del corso è quello di costruire un orizzonte di senso che possa, oggi nel nostro mondo, dare significato all’azione progettuale.
Bibliografia di riferimento
Per la problematica del corso in generale ed in particolare per lo sviluppo di una ‘sensibilità elettronica’, nonché per una bibliografia ragionata sui vari argomenti, vedi i miei testi:
– Nuovi Ventri. Corpi elettronici e disordini architettonici, Testo & Immagine, 2001;
– Paesaggi Sensibili. Architetture a sostegno della vita, :duepunti, 2012.
su la questione della tecnica e sul virtuale:
– La scienza della vita. Le connessioni nascoste fra la natura e gli esseri viventi, Fritjof Capra, Bur, 2004;
– Il corpo virtuale. Dal corpo robottizzato al corpo disseminato nelle reti, Antonio Caronia, Franco Muzzio Editore, 1996;
– Il Virtuale, Pier Levy, Raffaello Cortina, 1997;
– Mondi Possibili, Freeman Dyson, McGraw-Hill, 1998;
– Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Umberto Galimberti, Feltrinelli, 1999;
– L’architettura dell’intelligenza, Derrick de Kerckhove, Testo & Immagine, 2001;
su arte e multimedialità:
– Arte e Media. Avanguardie e comunicazione di massa, Lorenzo Taiuti, Costa & Nolan, 1996;
– Il corpo postorganico. Sconfinamenti della performance, Teresa Macrì, Costa & Nolan, 1996;
– Performance Art. From futurism to the present, RoseLee Goldberg, Thames and Hudson, 1996;
e anche:
– Nature Design. From Inspiration to Innovation, a cura di Angeli Sachs, Lars Muller Publishers, 2007;
su l’architettura dagli anni 80 ad oggi:
– The metapolis dictonary of advanced architecture, Aavv, Actar, 2003;
– Modernità debole e diffusa. Il mondo del progetto all’inizio del XXI secolo, Andrea Branzi, Skira, 2006;
– L’architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà, Yona Friedman, Bollati Boringhieri, 2009;
– In The Bubble. Design per un futuro sostenibile, John Thakara, Allemandi, 2008;
– Manifesto del Terzo paesaggio, Gilles Clement, Quodlibet, 2005;
– Philogenesis, Foreign Office Architects, Actar, 2003
– Delirious New York, Rem Koolhaas, Electa, 2001 (1ed. 1978);
– Progettare secondo natura, Nancy Jack Todd e John Todd, elèuthera, 1997;
– Verb, Actar, rivista e numeri monografici; vedi www.actar.es
…e monografie specifiche su tutti gli architetti trattati.