“Nel tempo della crisi della democrazia rappresentativa, un nuovo fenomeno si manifesta con sempre maggiore forza nei rapporti tra cittadini ed istituzioni: la disintermediazione. Da un lato i tradizionali corpi intermedi, come partiti e sindacati, non riescono più a dare voce ai bisogni, ai desideri e alle istanze che vengono dalla società; dall’altro, i cittadini tendono sempre di più ad organizzarsi spontaneamente in comitati autonomi e agiscono per presentare i propri interessi direttamente ai decisori pubblici, riuscendo talvolta a contribuire in maniera determinante ai processi decisionali. È il modello della governance partecipata, nel quale le decisioni collettive vengono assunte grazie al supporto concreto del confronto diretto tra cittadini e istituzioni. Concentrando l’analisi di questi fenomeni sulla Regione Lazio, in un viaggio che attraversa luoghi, realtà sociali e tematiche differenti – dal degrado nel centro storico di Roma ai problemi di rifiuti, cementificazione e urbanistica della Capitale; dai disservizi del trasporto pubblico locale per i pendolari di Rieti, ai cittadini mobilitati sul tema dell’acqua pubblica a Viterbo – emerge un quadro nel quale i comitati dei cittadini rappresentano il moderno paradigma per un’originale centralità della società civile, in grado di dare nuova legittimità, dal basso, ad una democrazia in affanno.”
A partire dal libro scritto con Alessandro Fiorenza, Democrazia dal Basso. Cittadini organizzati a Roma e nel Lazio (Gangemi 2016), Maria Cristina Antonucci ci racconterà di nuovi attori collettivi, emersi nella dimensione territoriale romana e aggregati intorno a beni o interessi comuni. Retake Roma, per il decoro urbano; Comitato Malagrotta, Massimina.it, Cittadini Liberi della Valle Galeria e Valle Galeria si rifiuta, per la localizzazione degli impianti dedicati al ciclo dei rifiuti; Comitato Pendolari Reatini per le politiche di trasporto pubblico locale; Comitato Non Ce La Beviamo di Viterbo per l’erogazione di acqua potabile; Associazione Abitanti del Centro Storico di Roma per le politiche di tutela e valorizzazione del centro città; Stop I-60 per l’urbanistica a Roma. A partire da questi casi studio ragioneremo ancora di territorio, politica e democrazia.
https://paesaggisensibili.com/2017/02/08/costruire-comunita/