Recupero e trasformazione di un casale in Toscana con obiettivi di sostenibilità ambientale. Consolidamento di murature, solai e tetto, isolamento tetto, cappotto in canapa e argilla sul fronte nord, impianto di riscaldamento con caldaia a pellet e pavimenti radianti, recupero acque meteoriche, uso di materiali locali ed ecologici, biolago.
Con Claudia Escalona e Marialisa Basile.
Descrizione stato di fatto:
La zona di ubicazione del fabbricato si trova sulle pendici boschive a sud del castello di Monteriggioni, in località La Ripa. La zona urbanistica è quella dei “nuclei storici ed emergenze architettoniche puntuali”.
Il fabbricato, presente nel catasto del 1825, ha una forma quadrangolare compatta, con due piani fuori terra, tetto a padiglione, muratura a rasa pietra, due scale esterne a nord e a sud che distribuiscono due appartamenti a primo piano.
Il fabbricato è collocato all’interno di un ampio resede privato costituito da prato sempreverde, alberi e siepi, un’aia sul fronte sud ed una concimaia sul fronte nord, ed è circondato da una proprietà di circa due ettari di bosco con grande prevalenza di lecci.
Sul piano terra si aprono una stalla e 4 locali destinati a magazzini con solai in voltine. Al primo piano si trovano due appartamenti composti rispettivamente da sette e cinque vani, ciascuno con un ampio camino, pavimenti in mattoni di cotto e tetto con travi e pianelle a vista. Lo stato delle murature portanti, del solaio e della copertura presenta delle criticità ma appare complessivamente buono. Fatiscente lo stato dell’intonaco e dei servizi.
I prospetti si presentano in uno stato di parziale degrado, col passaggio di tubi e canalizzazioni all’esterno o con tracce evidenti di tamponature in cemento, in particolare sul fronte sud. Nessuno degli ambienti è dotato di vespaio e solo due magazzini presentano una pavimentazione. Esiste un impianto idrico non funzionante ed una fossa settica collocata a circa 5 metri dal fronte nord della casa e successiva fossa drenante posta a circa 65 metri dalla casa.
Scelte progettuali:
Coerentemente con gli obiettivi di conservazione e valorizzazione dell’esistente propri di un intervento di restauro, il progetto propone un approccio rispettoso della natura dei luoghi ma capace di rifunzionalizzare i diversi ambienti attraverso alcuni interventi minimi.
Per il Primo Piano il progetto prevede il rifacimento della pavimentazione con smantellamento del pavimento esistente e la realizzazione dei nuovi impianti idrico, elettrico e di riscaldamento con creazione delle tracce nel massetto del solaio. É previsto il recupero ed il reutilizzo della pavimentazione in cotto per gli ambienti di soggiorno, tranne che per l’angolo cottura in pietra basaltina, utilizzata anche per la pavimentazione dei servizi, mentre la zona notte sarà pavimentata in parquet industriale di rovere. L’angolo cottura verrà realizzato in muratura come da progetto. Le funzioni dei vari locali verranno adeguate mediante la parziale demolizione/realizzazione di alcune tramezzature, mentre verranno interamente demoliti e ricostruiti tutti gli intonaci in fatiscente stato di conservazione.
Per il Piano Terra la realizzazione di un sistema di collegamento e distribuzione tra i vani basato sul disegno di un ambiente centrale di servizio e la sistemazione dei prospetti attraverso la stamponatura di finestre esistenti, la realizzazione di una finestra minima per un bagno e la sostituzione dei portoncini esistenti con infissi vetrati per il rispetto dei rapporti aeroilluminanti.
Ancora, si prevede su tutto il piano la realizzazione di un vespaio aerato attraverso l’utilizzo di igloo e di pavimenti rivestiti in cotto. Per un migliore isolamento termico degli ambienti esposti a nord è prevista l’installazione di un rivestimento interno in canapa e argilla di 8 cm.
Per migliorare il comportamento termico e statico del pacchetto di copertura la soluzione prevista consiste nella sostituzione delle pianelle con un doppio tavolato in abete collegato da travetti a formare un cassettonato riempito con pannelli di lana di roccia. Per un ulteriore miglioramento della resistenza statica, ogni elemento portante della copertura verrà vincolato alla muratura attraverso staffe di ferro (appositamente disegnate e realizzate) e relativi tirafondi e barre filettate.
L’impianto di riscaldamento verrà realizzato con una caldaia a biomassa (pellet) collocata nella ex cantina ed un sistema di distribuzione orizzontale con pannelli radianti annegati nel pavimento.
La sistemazione della rete idrica prevede un doppio sistema di distribuzione: l’allaccio alla rete comunale ed il recupero della cisterna esistente per la raccolta delle acque piovane per il loro utilizzo nei wc e l’irrigazione. Per lo smaltimento delle acque di scarico si prevede la collocazione di una nuova imhoff in corrispondenza della fossa settica esistente ed il riutilizzo della fossa drenante esistente.
Si prevede inoltre la sistemazione di un locale magazzino di 20 mq al piano terra e del sottoscala limitrofo utilizzato come locale caldaia.
Sistemazioni esterne:
Le sistemazioni esterne prevedono per i prospetti la ripresa della finitura a rasa pietra con malta di calce, la stamponatura di una finestra sul lato sud (per il rispetto dei rapporti aeroilluminanti della zona cucina), la sostituzione dei portoncini in legno e di quelli in ferro con infissi in legno e vetro a specchiatura unica (per il rispetto dei rapporti aeroilluminanti).
Le sistemazioni del resede prevedono lo spostamento del cancello ligneo esistente sull’accesso ovest, in corrispondenza del nuovo ingresso principale sulla Campassini e la prosecuzione della strada bianca esistente fino alla casa così da garantire un accesso carrabile in ogni condizione climatica. In prossimità dell’ingresso si prevede anche la realizzazione di una pensilina di parcheggio per quattro posti auto in legno ed incannucciato, come da progetto.
Inoltre, poiché tutti gli ambienti del piano terra si aprono oltre che verso l’interno anche verso il giardino, si prevede la realizzazione di un marciapiede girocasa della larghezza di 1,00 m, eseguito in lastre di travertino in forma regolarizzata con superficie a “spacco di cava”.
Per la sistemazione del giardino si prevede il recupero e la rifunzionalizzazione dell’aia a sud attraverso il ripristino dei muretti esistenti e la pulitura della pavimentazione in cotto.
Al di là dell’aia, in corrispondenza del confine sud e a parziale schermatura visiva dal casale limitrofo, si prevede la piantumazione di un filare di nuovi cipressi.
Sul fronte nord della casa, si prevede la rifunzionalizzazione della concimaia esistente attraverso la sua trasformazione in una piscina biologica, ovvero una piscina a depurazione naturale.
La realizzazione di questa forma di piscina richiede la compresenza di una zona di balneazione vera e propria ed una zona di filtraggio o rigenerazione, poco profonda e caratterizzata dalla presenza di ghiaia, grossa e fina, e varie tipologie di piante acquatiche: sommerse, emerse e da galleggiamento. Alcune di queste piante infatti si nutrono di sostanze inquinanti come il fosforo o l’azoto, altre filtrano sostanze da intorbidamento e nutritive, altre, come le piante sommerse, producono ossigeno. Entrambe le zone sono impermeabilizzate verso il suolo.
I vantaggi di questa soluzione sono estetici (evitando lo svuotamento e la copertura invernale il lago mantiene infatti la propria bellezza in tutte le stagioni dell’anno) ma anche e soprattutto ecologici: non contenendo cloro né altri disinfettanti chimici, lo specchio d’acqua si offre come punto d’attrazione per uccelli e altri animali, divenendo una zona umida vitale per fauna e flora autoctona e come stazione di sosta e passaggio per uccelli stanziali e migratori. Inoltre, la presenza di pompe a basso consumo, che mantengono l’acqua limpida e in movimento (prevenendo la possibilità di zanzare) richiede un consumo ridottissimo di energia elettrica. Ancora, altrettanto ridotto è il consumo di acqua, poiché l’unica acqua che si perde è dovuta ad evaporazione naturale.
La piscina biologica costituisce dunque un ecosistema in movimento che garantisce acque limpide e balneabili ed una fonte di miglioramento del microclima locale.
Sfruttando la pendenza naturale del terreno e l’attuale apertura della vasca sul lato ovest, il progetto propone l’utilizzazione della vasca esistente (parzialmente ribassata sino ad una profondità di 1.40m) come zona di balneazione, ed il suo affiancamento con una nuova fascia di 25 mq (corrispondenti ad 1/3 della superficie della zona balneabile) destinata alla zona piantumata di filtraggio. La realizzazione della porzione aggiuntiva di vasca non richiederebbe così alcuno scavo ma la semplice costruzione di un muretto di contenimento, rivestito in pietra come la concimaia esistente.
Ancora si prevede la pulizia ed il recupero della funzionalità della cisterna per garantire la disponibilità di acqua piovana per gli scarichi dei wc e l’irrigazione.
Ad integrazione dell’impianto di riscaldamento a piano terra si prevede la collocazione di un nuovo camino e del relativo comignolo sulla falda sud realizzato come da progetto in forme e materiali tradizionali, in mattone e laterizio intonacato.
Vista la mancanza della rete di gas comunale, si prevede inoltre l’installazione di una bombola di gpl, parzialmente interrata e circondata da siepi, a servizio degli appartamenti.
Costi:
Il costo di costruzione, comprensivo delle opere di scavo e delle sistemazioni esterne relative agli allacci alla fornitura idrica ed elettrica, è stato di 600mila euro, ovvero di 1.500 euro/mq. Grazie però alle detrazioni fiscali per la ristrutturazione ed il risparmio energetico, i proprietari recupereranno in 10 anni circa 220mila euro. Il costo finale effettivo sarà dunque di 950 euro/mq.
Qualche link utile:
http://www.housenatural.it/bio-edilizia/chi-siamo.html
http://www.opificiobioaedilitia.it
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