Raccogliendo i lavori del Master INARCH in Architetture Sostenibili sul quartiere di Massima, questo quaderno racconta una ipotesi di rigenerazione urbana basata sulla possibilità di combinare strategie che operino dall’alto e dal basso, affidando all’amministrazione pubblica un ruolo di regia per innescare un processo ampio, a scala di quartiere, di riqualificazione dell’edilizia privata e dello spazio pubblico. L’assunto base di questa ipotesi è che se la sfida dello sviluppo sostenibile richiede una riduzione dei consumi energetici legati all’abitare e lo sviluppo di un modello urbano basato su infrastrutture (energetiche, di gestione delle acque e dei rifiuti) di nuovo tipo, la costruzione di questo modello urbano a impatto ridotto potrebbe rappresentare un business collettivo in grado di combattere l’esclusione spaziale e sociale, creando nuovi lavori e forme di governance. Ma poiché di rigenerazione urbana si parla ormai da decenni, la proposta chiave di questo lavoro riguarda la modalità per innescarla in aree marginali, in difficoltà economica e lavorativa. Aree caratterizzate da una struttura distribuita di piccole proprietà. Questo studio propone l’utilizzo di un “abaco” di soluzioni tipologiche standardizzate, all’interno di una “chiamata” pubblica alla rigenerazione di un quartiere, come chiave per creare un modello di business per una rigenerazione a scala urbana, secondo percorsi facilitati, perché preordinati, di progettazione, finanziamento e autorizzazione.

A cura di Maria Luisa Palumbo
Editing e grafica Michela Basile
Elaborazion contenuti e grafica: Daria Fimmanò e Giulia Mangiola
Gli studenti dei Master INARCH in Architetture Sostenibili delle edizioni XVII, XIX, XX:
Camilla Agnello, Chiara Audi, Barbara Baronetto, Lorenzo Carletti, Maura Carasai, Margherita Chiappe, Valentian Coccia, Stella Cusati, Paride D’Alessandro, Daria Fimmanò, Dilla Gallico, Giulia Mangiola, Sara Musarò, Luigi Palomba, Luna Paolì, Maria Cristina Pelosi, Caterina Pirrera, Michela Pirro, Paola Quarta, Gemma Renella, Vera Rispoli, Maria Francesca Sabbà, Jaclyn Santarelli, Sara Sbardella, Eugenia Urbano.


































